Esker ha già integrato l'IA nelle sue soluzioni da diversi anni, in particolare attraverso modelli di apprendimento e deep learning (una tecnica che consente a un computer di imparare da solo) per automatizzare e migliorare i processi finanziari, dalla gestione dei fornitori alla previsione del comportamento dei clienti.
28 anni dopo la sua IPO, Esker torna sul mercato non quotato e intende intensificare lo sviluppo di soluzioni ancora più intelligenti e adatte alle esigenze specifiche dei suoi clienti. "La nostra sfida sarà quella di accelerare la crescita. Dovremmo aumentare la nostra crescita media annua dal 15% a più del 25%.General Atlantic e Bridgepoint] vogliono sviluppare la funzione di Ricerca e Sviluppo e la nostra produttività commerciale", spiega Jean Michel Bérard, fondatore di Esker. L'esperienza dei manager dovrebbe consentire all'AI di Esker, già riconosciuta per l'automazione dei processi finanziari, di superare una tappa decisiva. Esker vuole concentrarsi sul miglioramento delle capacità predittive, sull'implementazione di moduli più intelligenti e sull'ulteriore integrazione dell'apprendimento automatico per individuare le anomalie e anticipare le tendenze. Questa nuova direzione consentirà ai CFO di essere più che mai consapevoli dello stato di un mercato e di prendere decisioni più rapidamente.
Nel 2024, l'azienda ha generato un fatturato di 205 milioni di eurodi cui circa l'80% proveniente dalle sue soluzioni SaaS. Questa elevata percentuale di fatturato derivante da soluzioni in abbonamento evidenzia la forte posizione dell'azienda nel mercato dei software di ottimizzazione finanziaria. L'acquisizione da parte dei due manager valuta Esker 1,6 miliardi di euro.